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News di Alcologia

Dipendenza da internet: considerazioni

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Un manuale per i genitori con figli "drogati dal web"

Tornano da scuola e accendono il pc, aprono il profilo su Facebook o Twitter e chattano con gli amici fino a tardi, senza smettere nemmeno

per fare i compiti. La web-mania dilaga in Italia, "dove i ragazzi prima del numero di telefono ormai si scambiano il profilo di Facebook.

Una febbre che contagia soprattutto gli adolescenti, 'stregati' da giochi di ruolo e social network, in molti casi tanto da manifestare una

vera e propria dipendenza". Parola di Federico Tonioni, psichiatra che dirige il Centro per le psicopatologie da web del Policlinico Gemelli

di Roma, struttura che in un anno e mezzo ha seguito 220 pazienti, molti giovanissimi.
Proprio pensando a loro e alle chiamate di molti genitori in crisi, Tonioni ha redatto un manuale ad hoc, pensato per madri e padri dei

nativi digitali: 'Quando Internet diventa una droga' (Einaudi). "A venire da noi per disintossicarsi dalla rete, Facebook e social network in

testa, sono soprattutto giovani adulti dai 30-35 anni in poi, ossessionati da gioco d'azzardo e pronografia online - spiega all'Adnkronos

Salute - ma anche i ragazzini e i giovani di 12-23 anni, accompagnati da genitori preoccupati. Il problema e' che, in questo mondo, c'e'

tantissimo sommerso. E, a volte, per una madre e un padre nati prima dell'era di Internet, diventa difficile capire quando il web e' una

passione, un modo per manifestare una forma di 'ribellione' quasi fisiologica a quell'eta', o e' ormai diventato una 'droga'".
"Oltre tutto, come mostrano recenti ricerche ed esperimenti, 'staccare' un ragazzo dalla tecnologia per 24 ore - prosegue - a volte puo'

aiutarlo a ritrovare il senso del tempo: questo, infatti, online diventa circolare, e' come vivere un sogno a occhi aperti. Insomma, spesso

non ci si accorge delle ore che passano". Il problema, secondo Tonioni, e' che se all'improvviso alcuni genitori togliessero di colpo ai

figli l'accesso ai social network, si troverebbero a fronteggiare i sintomi della dipendenza. Aggressivita' e depressione "come quelli che

vediamo nei nostri pazienti - racconta l'esperto - ma il principale segno di intossicazione e' la dissociazione".
Quando si curiosa nei profili degli amici, si gioca o si guardano i porno, "siamo lievemente dissociati. Uno straniamento che non dura

qualche minuto, ma va avanti per un tempo indeterminato". Ecco perche' si rischia di avere problemi nel ricollegarsi alla realta'. "E' il

caso di alcuni adolescenti estraniati anche quando non sono 'armati' di internet e telefonino. Insomma, non partecipano mai attivamente alla

loro vita", spiega Tonioni. E se il fenomeno in questi mesi e' parso costante agli esperti, "aumentano leggermente le ragazze che ci chiedono

aiuto, spesso spinte dai genitori", confida lo psichiatra.
Ma in che modo si resta 'impigliati' nella Rete? Nel volume c'e' il caso di una giovanissima, "noi la chiamiamo Angelica, che si era

presentata come un tipo sicuro e vincente, accompagnata dai genitori preoccupati per un lieve calo nel rendimento scolastico. Aveva iniziato

la sua avventura su FB con la sua amica del cuore, accumulando 'amici' e contatti. Ma poi, quando l'amica si e' fidanzata - racconta Tonioni

- e' andata in crisi, e il social network l'ha fatta sentire ancora piu' sola". In realta' Angelica era affetta da una forma di narcisismo

'coltivato' anche con l'aiuto dei contatti online, spiega l'esperto. "La sua corazza e' andata in pezzi con l'allontanamento dell'amica del

cuore", questa volta reale, "e i tanti amici virtuali non sono bastati. Con lei la terapia ha avuto e sta avendo un effetto positivo". La

generazione digitale, poi, spiazza i genitori.
"Sono nati prima dell'era dei pc, e oggi non sanno che pesci prendere. Cosi' tendono ad affrontare la situazione in due modi diversi: dalla

proibizione, con il sequestro della chiavetta per connettersi a Internet, fino allo spionaggio".
E' il caso "di un papa' angosciato, che ha creato un falso profilo per chiedere l'amicizia alla figlia e 'spiarla' nella sua vita online".

Un'arma a doppio taglio, "perche' cosi' ha potuto 'origliare' le conversazioni della ragazza con amici e fidanzati, interpretandole in modo

errato e allarmandosi ancora di piu'. Il problema - spiega - e' che il controllo allontana e confonde. E, oltretutto, fa piu' male a chi lo

fa che a chi lo subisce".
Insomma, alle mamme e ai papa' piu' o meno preoccupati, il manuale permettera' di conoscere meglio la giungle del web e i suoi settori

(giochi di ruolo, gioco d'azzardo, porno e social network), ma anche la dipendenza da Internet. "E' un piccolo passo verso la

digitalizzazione dei genitori, per aiutarli a capire il fenomeno di cui stiamo parlando. E a tenere gli occhi aperti: il 'lupo cattivo' oggi

si puo' nascondere anche in casa: connettersi a Internet vuol dire far entrare un mondo intero nella propria cameretta", conclude l'esperto.